La Serie B svela i “Monti Ingaggi”: Sampdoria in testa, il Cittadella chiude la classifica

Il prestigioso quotidiano genovese, “Il Secolo XIX”, ha diffuso i dati relativi ai monti ingaggi delle squadre partecipanti al campionato di Serie B, offrendo uno sguardo approfondito sulla situazione finanziaria delle società calcistiche. La classifica rivela la predominanza della Sampdoria, seguita da Parma e Como, mentre il Cittadella si posiziona all’ultimo posto.
Ingaggi: Sampdoria in resta con 27.410.377 Euro
La squadra doriana si conferma leader indiscussa, spendendo un imponente monte ingaggi di 27.410.377 euro lordi all’anno. La presenza di nuove risorse finanziarie sembra aver contribuito al dominio della Sampdoria nella classifica dei salari.
Parma e Como completano il podio
Al secondo e terzo posto, Parma e Como mostrano un impegno finanziario significativo con monti ingaggi rispettivamente di 23.175.510 e 22.491.798 euro. Questi dati evidenziano l’intensa competizione anche a livelli economici nella Serie B.
Palermo del City Football Group all’8º Posto
Il Palermo, sotto l’egida del City Football Group, si posiziona all’ottavo posto con un monte ingaggi di 17.824.574 euro. Un risultato che testimonia l’influenza delle nuove proprietà sulle dinamiche finanziarie della squadra.
Ingaggi: la Lega di Serie B rivela i dettagli finanziari
La Lega di Serie B ha calcolato con precisione quanto le venti squadre del campionato spendono per stipendi e compensi tecnici, inclusi i settori giovanili. Il totale ammonta a 259 milioni di euro, superando i 300 milioni con l’inclusione di bonus, fondo di fine carriera e costi previdenziali.
Parma secondo dietro la Sampdoria
Il presidente del Parma, Kyle Krause, si attesta come il secondo maggior contribuente con una spesa totale di 23,1 milioni di euro per la stagione 2023-2024. Un dato che colloca il Parma dietro la Sampdoria nella speciale classifica degli emolumenti fissi.
Le società retrocesse pagano un prezzo elevato
Il confronto tra i costi sostenuti dalle società retrocesse è evidente nel caso del Parma, che mostra una significativa riduzione delle spese rispetto ai primi due anni di Serie B. Un segnale che le retrocessioni comportano un costo economico più elevato.
In conclusione, la Serie B non solo offre emozionanti competizioni sul campo, ma rivela anche una competizione serrata negli aspetti finanziari. La classifica dei monti ingaggi riflette la dinamica mutevole delle risorse economiche delle squadre e getta luce su come le nuove gestioni influenzino le finanze nel mondo del calcio.
Ingaggi, il paradosso economico: bilanci e diritti TV
Il monte ingaggi delle squadre di Serie B, pur rappresentando una spesa considerevole, si inserisce in un contesto più ampio di bilanci e introiti. La somma totale di 259 milioni di euro, seppur imponente, è da considerare insieme alle variabili, come i bonus, il fondo di fine carriera e i costi previdenziali. Questi fattori contribuiscono a far superare la cifra dei 300 milioni, a fronte di soli 160 milioni provenienti dai diritti televisivi da suddividere tra le venti società. Un paradosso economico che mette in luce la sfida delle squadre di Serie B nel bilanciare gli investimenti in giocatori e staff tecnici con i limitati introiti televisivi.
Questo scenario aggiunge ulteriori elementi di interesse al panorama calcistico di Serie B, suggerendo che la gestione finanziaria è tanto cruciale quanto le prestazioni in campo. In un’era in cui il calcio è sempre più un mix di spettacolo e business, la Serie B si conferma come un palcoscenico dove la competitività si estende ben oltre il terreno di gioco.